Ci sono momenti in cui un libro smette di essere solo carta e inchiostro per diventare un ponte. Il 16 dicembre 2025, presso l’Università di Bergamo, ho avuto il privilegio di vedere questo ponte prendere forma durante la presentazione di "Io ci sono. Comunicazione: riflessioni ed esperienze".

Insieme alla Prof.ssa Serenella Besio, che ha moderato l'incontro nell'ambito del ciclo di seminari "3 dicembre e oltre, idee e voci dell'inclusione", abbiamo vissuto un pomeriggio che ha trasformato la teoria pedagogica in vita vissuta.

Comunicare è un atto di rispetto

Il cuore del mio intervento è stato un concetto semplice ma potente: comunicare con tutti è un dovere, ma saper adattare il linguaggio è un atto di rispetto. Che si tratti di Braille, Lingua dei Segni, Easy to Read, Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) o delle nuove frontiere dell'Intelligenza Artificiale, l'obiettivo resta lo stesso: non lasciare indietro nessuno.

Proprio per questo, il titolo "Io Ci Sono" non è solo un’affermazione, ma un monito. Significa guardare l’interlocutore negli occhi, riconoscere la persona che abbiamo davanti e non rivolgersi mai a un intermediario. Significa dare dignità alla presenza.

Voci a confronto: il valore del contesto e del corpo

Il seminario è stato arricchito dai contributi degli autori che hanno reso il libro un’opera corale:

  • Il Prof. Bodega (in collegamento) ci ha ricordato che l’inclusione lavorativa non è un costo, ma un investimento in coesione sociale, capace di stimolare relazioni autentiche.

  • Il Prof. Chiappetta ha esplorato la magia del "corpo vivente", illustrando come la comunicazione non verbale sia la linfa vitale di ogni relazione.

  • Il Dott. Marco Tomaso Rho ha sottolineato con determinazione un punto chiave: l'autonomia passa inevitabilmente attraverso una comunicazione efficace.

Storie di territorio e di vita

Abbiamo viaggiato fino a Chiesina Uzzanese con il racconto di Matteo Maccione e Veronica Modica, testimoni di come un progetto nato dall'associazione Autismo in Blu possa contagiare positivamente un intero territorio.

L'emozione si è fatta tangibile quando la Prof.ssa Besio ha letto le parole di Antonio Bianchi sull'uso della CAA nel percorso di crescita di suo figlio, e durante la visione del filmato di Daniela Cannistraci sul linguaggio semplificato Easy to Read.

Oltre i "confini" degli addetti ai lavori

L'insegnamento più grande di questa giornata? Dobbiamo uscire dai nostri confini. Non possiamo continuare a parlare di diritti solo tra "addetti ai lavori" (famiglie e operatori). La vera sfida è entrare nelle scuole e nelle università. Vedere oltre 120 giovanissimi studenti ascoltare con attenzione e ringraziare per aver scoperto una tematica così delicata è stata la prova che la cultura della disabilità può e deve diventare patrimonio di tutti.

"Comunicare è un diritto imprescindibile. E noi, con questo libro, vogliamo assicurarci che questo diritto venga esercitato, ogni giorno, da chiunque."